PREMESSA
Questa newsletter ha 1 sola immagine ‘puzzolente’.
LA MERDA del SABATO SERA: PARTE 1
Uno scrittore può misurare la sua grandezza scrivendo di un argomento a lui insopportabile. Misurarsi con le proprie repulsioni dice molto sulla potenza di uno scrittore. È solo un esercizio, ma rivela il talento.
Ho voluto fare anch'io la prova, con la mia repulsione principale: la cacca.
Tranquilli, ho capito subito che non avrò molto successo con la scrittura, però la voglia di rendere interessante un argomento strambo… mi è rimasta!
Dunque, ecco a voi la cacca sotto punti di vista del tutto particolari. Oserei dire originali. Inoltre ho notato che la purezza dell’ultima newsletter è stata ignorata dai più, per cui provare con il lercio che è in noi
A) “Merda” non è una parolaccia né una parola sconveniente. Tutto questo grazie a DANTE. Infatti è stato lui, per primo, a sdoganare questa parola nella letteratura. Si, nella Divina Commedia. Nell'inferno, il sommo poeta trova qualcuno (di Lucca, ndr) condannato ad affogare nella merda perché ha abusato delle lusinghe.
In sintesi: potete dire merda ogni volta che volete, perché Dante ha aperto la via secoli fa. Vi lascio il relativo stralcio: ringraziate il sommo poeta leggendo questi pochi versi.


B) Una volta lessi un libro di cui ricordo solo una cosa. La tutrice di un collegio tutte le mattine passava in rassegna la cacca delle collegiali perché dall’aspetto e consistenza della popò capiva se qualcosa minacciava la salute delle ragazze. Beh, quest'arte è ancora valida. Ecco la tavola delle forme e, sotto, la relativa legenda (versione striminzita).

Legenda
Tipo 1 e 2: sei costipato. Bevi più acqua e mangia meglio!
3-4: tutto ok
5: devi mangiare più fibra
6 e 7: hai la diarrea. Preoccupati se dura più di due giorni.
C) Il modo migliore per fare la cacca è quello turco. Noi occidentali siamo lontanissimi dalla correttezza. Molti problemi anali e del colon retto derivano dalla nostra malsana posizione defecatoria.

Se non siete turchi basta uno sgabellino. Insegnatelo ai vostri bambini: si risparmieranno parecchi problemi.

D) I giapponesi hanno un rapporto speciale con le cose. Incluse le latrine.
Junichiro Tanizaki ha scritto un piccolo capolavoro, dove spesso compara l'approccio occidentale e giapponese agli ‘oggetti’ o, più in generale, alle cose materiali. Leggete questo stralcio dedicato alle latrine. Ti fa sognare. Il “libro d'ombra” è un concentrato di poesia. Vi prego: leggete queste poche righe. Quando ho letto “lucore” ho avuto un orgasmo multiplo. E gli autori di haiku che trovano ispirazione proprio grazie alle latrine ombrose? Orgasmo!





Che meraviglia, no?! Vogliamo parlare del legno di canfora?
E) Certa gente va premiata. Davvero.
Per la cacca che fa. Capolavori a tutti gli effetti, a ben guardare.
Questo sito vi consente di assegnare un rating alla cacca che viene fatta e postata. Questa, estratta a caso, è una delle tantissime con forma speciale.

Anche questa invenzione qui sotto mi ha stupito moltissimo.
Un cesso che riconosce una persona dal suo… ano!
Ho rosicato davvero molto quando ho scoperto che per leggere l'articolo bisognava pagare: qui, dunque, troverete solo la sintesi. Però diciamoci la verità: la scannerizzazione del culo è roba vecchia! Chi di voi, infatti, non ha mai fatto le fotocopie delle proprie chiappe?

INTERVALLO

L'idea di creare questi stupa di ghiaccio è di Sonam Wangchuk (nato nel 1966 a Uleytokpo, India), già noto, tra le altre cose, per essere il fondatore del SECMOL (Students' Educational and Cultural Movement of Ladakh)—un'organizzazione specializzata nell'istruzione sperimentale "non occidentale" e nelle energie rinnovabili.
Wangchuk usa l'escursione termica tra giorno e notte e la gravità per creare questi stupa di ghiaccio. Utilizzando un semplice sistema di tubature dirige l'acqua dalla cima del cumulo sino ai villaggi sottostanti. Gli stupa di ghiaccio, alti svariati metri, si sciolgono lentamente, rifornendo i contadini di acqua fino all'inizio dell'estate. Un positivo effetto collaterale di questi stupa di ghiaccio è quello di drenare i laghi che si formano in seguito alla rottura di grossi frammenti di ghiacciai, che bloccano il flusso dell'acqua causando così inondazioni. Secondo alcuni, la popolazione del Ladakh (dove si creano questi stupa) si è specializzata, nel corso dei secoli, nell'"allevamento" dei ghiacciai.
Nel tredicesimo secolo una barriera di ghiaccio fu usata per fermare l'invasione dell'esercito del terribile Genghis Khan!
LA MERDA del SABATO SERA: PARTE 2
F) Per i pochissimi che non lo sapessero già, due notizie veloci:
molti artisti sono diventati celebri (Warhol , Manzoni etc) con opere di merda;

gli antichi romani facevano pipì e cacca SEDUTI. Mi spiace davvero che, per la pipì, sia sia perso, nesi secoli, questo gesto di civiltà e sanità. Mi rivolgo agli uomini ovviamente. Se fossi una donna non potrei mai stare con un uomo che fa la pipì in piedi (con le relative conseguenze note a tutti)
G) Ho sempre trovato inutile dire a qualcuno “sei un pezzo di merda!”. Trovo, invece, molto più efficace recapitargli anonimamente un bel pacco di feci. Avvalendomi, ovviamente, di servizi specializzati e professionali. Come SHIT EXPRESS (clicca sull’immagine per saperne di più). Vi consiglio quella di maiale, perchè maleodora in modo nauseante.

Vi lascio con questo haiku adatto al tema: "Kaka poko kifa pokomoto"...
Ciao Corrado, come sempre i tuoi articoli sono di grande interesse, mai banali, anche quando trattano argomenti sui quali, a prima impressione, sembra non ci sia niente da approfondire.
Da buon campano, il mio contributo sulla questione "merda" fa riferimento alla famosa "Smorfia" napoletana, quel particolare e straordinario dizionario che associa ad ogni cosa materiale, evento, situazione, un numero da giocare al Lotto, in particolare quando i fatti vengono sognati.
Ebbene alla merda sono associati diversi numeri, a seconda di come venga sognata. Qui un link con tutte le varianti: https://www.lasmorfianapoletana.com/significato-dei-sogni/?src=merda
Inoltre, di diretta derivazione dalla Smorfia abbiamo la "tombola napoletana", anche qui l'argomento in oggetto è referenziato con il famoso numero 71 (l'omm è merd). La tradizione è così radicata che dalle mie parti (a beneficio degli altri lettori, specifico che sono di una cittadina vicino Salerno) che praticamente per offendere una persona riprovevole gli si può dire "Si proprio nù sittantun!"
Chiudo con l'ennesimo episodio fantozziano della mia lunga carriera. Correva l'anno 2008, terzo giorno di lavoro, vado in bagno per l'atto grande (senza sapere che il water era difettoso).
Praticamente intaso il tutto, con notevole imbarazzo verso i nuovi colleghi.
Per farla breve abbiamo dovuto gettare l'acido....
Alla prossima, Carmine.