SONO UN FIGO: ECCO LE PROVE
Spesso me ne dimentico. Invece questa è una storia che non posso non condividere con tutti.
Io ho una passione sfrenata per Caravaggio. Non vi stupisca sapere, allora, che ho sempre nutrito il sogno di battezzare mia figlia sotto un quadro di Caravaggio. Esattamente sotto.
Nasce mia figlia e… scatta l'operazione battesimo caravaggesco. Chi mi conosce lo sa: se lo dico lo faccio.
A Roma ce ne sono molti del grande pittore, per cui armi in spalla e… inizia l'avventura.
San Luigi dei Francesi:
“No, Sig. Iannucci, non possiamo farlo, nessuno lo ha mai chiesto e comunque potremmo solo se lei fosse francese”.
Mavaffanculovà!
Santa Maria del Popolo: “No, Sig. Iannucci, servirebbero troppe autorizzazioni e cmq rappresenterebbe un precedente troppo pericoloso per opere di valore inestimabile”.
Che palle!
Chiesa che non nomino (non se lo meritano):
“Sig. Corrado, lei è sposato? “
No!
“Sig. Corrado, ma con che faccia lei mi viene a chiedere questo miracolo? Lei deve prima sposarsi! Se vuole organizziamo qui! Gesù mio, prima si sposi e poi ne riparliamo! “.
Lo guardo, guardo Valeria, riguardo lui e faccio a Valeria “Questo è pazzo! Andiamocene! “.
Insomma, serviva una soluzione fuori dal comune e allora… decido di andare fuori dal Comune.
Punto su Napoli.
Scrivo una lettera strappalacrime a un alto prelato raccontando le mie peripezie e confidando in un miracolo partenopeo. Non ho niente da perdere.
Dopo 7 gg mi risponde la segretaria del prelato, dicendomi “Sig. Corrado, saremmo felicissimi di esaudire il suo desiderio. Venga appena può per prendere accordi”.
Parto. Arrivo a Napoli, entro nella chiesa dove trovo l'alto prelato. Eccolo.
Identico a Elvis, identico! Con giacca in pelle, occhiali da sole scuri e sigaretta.
Io mi innamoro. Lui è l'uomo che sto cercando.
Mentre fuma e volteggia verso il mito, mi fa domande serie, intramezzando battute in napoletano stretto. Qualche volta, dopo la domanda, si abbassa un pó gli occhiali di sbieco, fa una tirata e mi osserva rispondere.
“Corrado, non c'è problema. Ecco la data. Ci sarò io. Ovviamente questa è un'opera di misericordia, per cui…”
Non si preoccupi, io sono nato misericordioso.
Avrei molto altro da raccontare, ma vi lascio con due sole cose:
ho il suo cellulare e ogni tanto gli mando, per sbaglio, messaggi poco ortodossi (la prendo larga). Siamo d'accordo che si fa il bis con la comunione.
Sono o non sono un figo?
PS: io odio i dolci, ma quel giorno, preso dall'euforia per le mie gesta, ho trangugiato 84 sfogliatelle da Scaturchio.
GIALLO MODERNO
Non c’è competizione: i libri gialli sono quelli più venduti al mondo. A me, onestamente, non piacciono e forse non è un caso se l’ultimo giallo che stavo leggendo (Rebecca, di Daphne Du Maurier) è diventato illegibile perché il gatto ci ha fatto la pipì sopra.
Tuttavia mi piacerebbe intrattenervi brevemente su come questo genere si è evoluto, perché si tratta di una dinamica davvero molto interessante. Prima di farlo, però, vi ricordo che il giallo è stato inventato da lui, Edgar Allan Poe (se non avete mai letto niente di suo…siete messi malissimo).
Il giallo è diventato uno strumento capace di raccontare la società e di rifletterla completamente; il giallo moderno è molto poco immaginifico e astratto: si cala completamente nel vero ed è ‘sporco di terra’; non solo: è diventato sempre più ‘territoriale’, legato a luoghi e ‘narrante’ grazie ai luoghi (pensate a Camilleri - Vigata);
scava sempre più in profondità, perché la nostra capacità introspettiva è molto cresciuta negli ultimi anni, così come è cresciuto il nostro interesse per il male e per l’enigma;
è strumento politico perché usa chiavi di denuncia: ad esempio, le violenze che avvengono dentro le mura domestiche sono assai frequenti tra le righe gialle;
molto spesso ha un aspetto consolatorio. Parte dal caos per rimettere tutto in ordine. Al contrario, i ‘vecchi gialli’ si chiudevano spesso con l’angoscia, con la paura e volevano solo lasciarti sgomento. I noir di oggi vogliono far sentire, osservare, riflettere e mettere in ordine: i vecchi gialli solo spaventare! La nostra vita è sempre più piena di eventi estremi, senza spiegazione, traumi difficilmente spiegabili: il giallo moderno ci dà risposte e condivide spiegazioni;
il protagonista non è più il serial killer, il personaggio ‘esterno’ a noi, magari pazzo e scovato con grande difficoltà dall’ispettore di turno. Il protagonista è diventato l’uomo qualunque e viene subito scovato: il racconto è prevalentemente di tipo psicologico, perché a noi interessa conoscere il percorso che la mente dell’assassino ha fatto per giungere a quell’estremo. L’atto violento in sè non ci interessa più. L’assassino siamo sempre noi, gente comune: ciò che ci affascina è la nostra psicologia. Il mostro siamo noi o è accanto noi. Oggi ci interessa conoscere ciò che di buono c’è nei mostri e che cosa di mostruoso c’è nei buoni. Nei buoni come noi.
Spesso i protagonisti sono due, perché il racconto acquisisce più ritmo e più ordine e lascia spazio a più analisi;
l’ispettore è sempre più spesso donna. La donna è sempre meno vittima e sempre più eroina; chiunque può essere un assassino: un bambino, un anziano, una madre, un prete. L'aspetto torbido di chi indaga è sempre più centrale: è sempre un pò assassino anche lui.
invidia, rabbia, fame, disperazione, potere, depressione: i moventi diventano sempre più umani, ecco perché la capacità di immedesimazione e di comprensione del lettore è diventata più grande. Il trinomio SSS - Sesso, sangue e soldi, su cui si basava il giallo fino a poco tempo fa, è caduto in disgrazia.
anche sugli aspetti del male, dell’intrigo, della cattiveria, della perversione, la realtà supera ogni immaginazione: l’autore si ispira sempre a ciò che accade qui e ora, perché i nostri tempi sono diventati subdoli, oscuri, cattivi, frutto di intrecci inspiegabili e quasi mai definitivamente risolti.
LE FACCE
Chi mi conosce sa che io abbraccio spesso gli alberi. Come gesto d’amore e di riconoscenza. Spesso mi ricordo che alle elementari mi insegnavano che “gli alberi fanno ombra”: a quel tempo mi sembrava una frase come un’altra, senza particolare smalto. Ora, invece, si svela in tutta la sua immensa potenza. Nelle estati roventi che stiamo vivendo - e che sono solo l’anticamera di ciò che verrà - mi rifugio sotto le ali di questi giganti verdi, trovando refrigerio e quiete. Evidentemente non sono il solo. Infatti alcuni lemuri sifaka abbracciano gli alberi per rinfrescarsi! In Madagascar, come altrove, le basi degli alberi sono fresche e ombreggiate rispetto alla chioma soleggiata. L’abbraccio, oltre a rinfrescarli, li calma: il gran caldo, infatti, li rende ansiosi.
Cliccate sull'immagine per ingrandirla e guardate la faccia del lemure di dx! Gode come un picchio!
Questo signore è James Morris. Lo chiamavano l’uomo - elastico: era affetto dalla sindrome di Ehlers- Danlos, ma lui, invece di deprimersi, andava in giro a far divertire i bambini, facendo smorfie che gli allungavano la pelle fino a 46 cm, senza alcun dolore.
A proposito di facce. Sapete già che sono contrario alla chirurgia estetica, nata con ben altri fini (qui saprete quali, ma solo per stomaci forti e per menti curiose). Ecco una statistica recente: in realtà, oltre a essere fatta male (es: le prime due posizioni dovrebbero essere invertite), non è affidabile, perché moltissimi interventi non sono ‘ufficiali’, in quanto fatti da operatori non autorizzati.
Rimanendo in tema: quest’immagine mi ha fatto ridere molto. Mi è sembrata così paradossale. Lui è Harvey Ball: nel 1963 ha inventato il celeberrimo smiley. Evidentemente in tasca non deve essergli arrivato molto!
Ma in assoluto, le facce che più mi hanno colpito in questo periodo sono quelle di Murat Yıldırım, un artista turco che ha “pelliccizzato” (furry, in inglese) quadri famosi, ritratti inclusi. Ecco alcune sue opere.
Ma, in assoluto, la faccia che adoro di più è quella di Shane MacGowan, cantante dei Pogues.
Irlandese, alcolizzato ed eroinomane senza speranza, una sera, dopo un concerto, andò a fare pipì e, ubriaco, inciampò e cadde con la faccia su un muro, rompendosi un sacco di denti. Adoro la sua faccia perché la identifico con la musica dei Pogues, semplicemente meravigliosa. Per farvi capire di cosa stiamo parlando, sappiate che The Pogues è una specie di rivisitazione del gaelico póg mo thóin, che significa baciami il culo.
Se non hai mai ascoltato la musica irlandese, beh, sei messo malissimo.
COSE A CASO
A) Il mondo della musica, nella sua più ampia accezione, è stato fortemente danneggiato dal Covid. Però il genere musicale che ha subìto i danni peggiori è certamente il Jazz, la cui sopravvivenza è sempre stata basata su una rete fittissima di piccoli locali in cui i musicisti si sono esibiti. Una grande parte di questi piccoli locali, specie in USA, ha chiuso.
B) Premesso che non sono sicuro di aver capito bene, pare che in Giappone non si possano fare, agli sposi, regali in denaro con cifre perfettamente divisibili per 2: questo, infatti, potrebbe far pensare che la coppia potrà dividersi.
C) In America, i piccioni sono definiti “rats with wings”, ratti con le ali.
D) Io e Kikko abbiamo interessi in comune: ad esempio l’intelligenza artificiale. Lui mi ha segnalato questo sito ‘filosofico’: una rete neurale - che apprende in continuazione - elabora frasi e discorsi compiuti ricevendo come input una parola/frase qualunque. Vado subito a cimentarmi e, come prima parola, inserisco SESSO. Ecco il risultato.
Ok, provo con “politici”. Ecco il risultato:
Allora alzo il livello dello scontro e inserisco REDENZIONE. Ecco la risposta (notare mie sottolineature colorate):
In sintesi:
sesso - > non gradisce;
politici - > non gradisce;
redenzione - > confusa con “riproduzione” (da notare che riproduzione e sesso hanno qualche attinenza).
Insomma, l'intelligenza artificiale non sembra amare gli argomenti ‘delicati’.
Voi, ovviamente, non abbattetevi: inserite qualunque altra parola e il vs filosofo artificiale elaborerà un bel discorsetto compiuto, ogni volta diverso anche con lo stesso input.
E) Rimaniamo su argomenti ‘eterei’. L’Università della California ha creato la Banca dei Sogni, dove sono raccolti più di 20.000 sogni. Mi sono messo a spulciare nel mondo onirico di una decina di persone…la cosa interessante è che la Banca descrive anche la persona e il suo contesto, oltre ai suoi sogni. Bellissimo.
F) Su Urano e Nettuno piovono diamanti! Come mai? I diamanti si creano in condizioni di fortissima pressione e di abbondanza di carbonio, metano etc. Martina: ti accompagno?
Uno studio del 2017 ha mostrato che è possibile che, su Nettuno (img sotto) la pioggia di diamanti si formi quando la fonte di carbonio e idrogeno è esposta a temperature di quasi 8.540 gradi Fahrenheit (4727 gradi Celsius) e pressioni di oltre 1,5 milioni di bar (il peso di 250 elefanti africani sulla superficie di un'unghia).
G) In inglese, “fammi fare l’avvocato del diavolo” si dice Let me play devil’s advocate! Paro paro!
H) In Svizzera, il ritorno in ufficio di un lavoratore, dopo un periodo di convalescenza, può avvenire anche in part time, per assicurare il suo pieno recupero e un ‘rodaggio morbido’ in ufficio.
I) Le cartoline sono in disuso. Peccato. Per auspicarne la resurrezione vi segnalo questo sito: mandare cartoline a sconosciuti. Ricevere cartoline da sconosciuti. In tutto il mondo. Bellissimo e facile, qui.
L) Ecco cosa gli italiani hanno chiesto di più, nel 2019, a Google. E poi ci lamentiamo se il Parlamento è pieno di pirla.
M) Edward Hopper era il pittore della solitudine, della fissità. Quadri talmente belli che fanno presumere un carattere dolce e quieto dietro una statura di quasi due metri. Si parla poco di sua moglie ‘Jo’ Verstille Nivison, pittrice anche lei e ben più piccola di lui. Caratteri incompatibili: lui taciturno, solitario e malinconico, lei libera ed effervescente. EH ama il silenzio e la natura, lei la città e la compagnia. Nonostante i continui scontri, la coppia resiste fino alla morte di Hopper (1968). Jo diventa la sua musa, la sua sostenitrice più convinta, posa per lui, unica modella dei suoi quadri e, allo stesso tempo, abbandona le sue aspirazioni per dedicarsi a suo marito.
Edward non solo sottovaluta i bisogni espressivi di Jo, disprezzando le sue doti, ma arriva addirittura a ostacolarne la carriera. Geloso, depresso, insicuro, irascibile, ossessionato dalla riservatezza sulla sua vita privata, pian piano la isola da tutti.
Non ebbero figli perché “sarebbe stato orribile se ne avessimo avuti” (parole di Jo). Edward era geloso perfino del suo gatto, non tollerava le attenzioni che gli riservava Jo. Dopo 25 anni di conflitti lei scrisse al marito: “meritiamo la croix de guerre, una medaglia per esserci distinti nella battaglia”; clamorose e violente le loro liti, che avvenivano anche in pubblico o perfino in mezzo alla strada, spesso perché Edward non le permettava di guidare l‘automobile.
Insomma, Hopper era uno stronzo. Bravissimo, ma stronzo!
A proposito di stronzi… il dio greco più stronzo di tutti era indubbiamente ARES. Stronzo e cattivo.
Per farvi capire l’antifona, vi basti sapere che i suoi figli si chiamavano Phobos (paura) e Deimos (terrore). Ares era capace di ‘fomentarsi’ all’improvviso e di far scoppiare guerre e stragi, di cui poi si compiaceva bellamente. Era un massacratore furibondo: a sua difesa bisogna anche dire che era sempre imparziale. Il suo grido di guerra equivaleva “ a quello di diecimila uomini” e la sua furia era pari a quella dell’uragano più violento.
Era irruento e violento anche in amore: la sua vigoria era l’unica a far accendere di desiderio Afrodite, di cui, infatti, divenne l’amante, a scapito di quel cornuto di Efesto. Ad Afrodite piacevano gli dei cazzuti.
Pare che, durante una guerra, Ares entrasse in trance, perchè la trance gli consentiva di compiere gesti tanto coraggiosi quanto cruenti. Un pò come lo stato di bersekr, con cui i guerrieri nordici andavano a combattere fuori di sé , compiendo prodigi di valore. Non solo: Ares era capace di trasmettere questo stato di trance a tutti i suoi guerrieri. Immaginate che carneficina! Anche Atena era la dea della guerra, ma lei era più razionale e ‘vigile’.
In una battaglia tra Ares ed Atena….to be continued.
Chiudo il tema stronzaggine con un pugno nello stomaco. Bambini a letto.
Un tratto della frontiera tra Colombia e Venezuela è controllata da stronzibastardi, spesso poliziotti, che stuprano in gruppo le donne che vogliono passare la frontiera. “Se non urli puoi scegliere di andare dove vuoi, altrimenti tu sparirai e la tua famiglia ne pagherà le conseguenze”. Sono sparite tantissime donne in quel tratto di confine. Sono stati individuati 52 punti di passaggio in mano ai criminali: chiunque passi dai varchi deve pagare 25000 pesos (7$). Se non hai soldi e sei uomo, ti picchiano, ti spogliano e ti lasciano andare. Se sei donna…
Scusatemi, ma tutti dovete sapere di questo abominio a opera di questi stronzibastardi.
N) Esiste un sito che ‘parla’ solo di cioccolatini sezionati: eccolo qui. Stupendo.
O) Memo (estratto dal New York Times)
A proposito: in America tutti gli scienziati del clima e gli ambientalisti sono letteralmente terrorizzati dall’idea che il ciuffo di platino possa avere un secondo mandato. Pure noi! Nel primo mandato, il ciuffo di platino ha sostituito molti scienziati - responsabili di agenzie governative, con manager pro industria.
P) Questa è meravigliosa: in Galles, nel piccolo villaggio di Aberhosan, per 18 mesi si è sentita smadonnare un sacco di gente, alle 7 di mattina. Tutti si lamentavano del fatto che internet non funzionava a quell’ora e nessuno capiva perché. Bestemmie altisonanti squarciavano la pace mattutina di quel villaggio sperduto (foto).
Un signore di Aberhosan non sapeva che il suo vecchio apparecchio tv emetteva un segnale che interferiva con la banda larga dell'intero villaggio. Solo dopo 18 mesi alcuni ingegneri hanno svelato l’arcano, dopo che nemmeno la sostituzione del cavo aveva risolto il problema.
Il padrone di casa accendeva il televisore alle 7 del mattino, ogni mattina, e le interferenze elettriche emesse dalla vecchia televisione (comprata usata) influivano sul segnale a banda larga. Imbarazzato, ha promesso di non usare più la televisione. Il villaggio ha ora un segnale a banda larga stabile. Il ‘colpevole’ ha voluto mantenere l’anonimato, per tutelare la sua incolumità fisica.
Q) I parchi nazionali di tutto il Giappone stanno adottando misure per attirare smartworkers. Gente seria i giapponesi!
R) Questo è un esperimento della BBC. Mi sono divertito molto a farlo: riguarda la percezione delle voci sintetiche. Davvero divertente: vi consiglio di farlo. 5 minuti.
S) Ecco la densità di rotatorie e incroci, per milione di abitanti. Adoro queste notizie.
T) Alcuni cani che lavorano all'aeroporto di Helsinki sono stati addestrati a rilevare un'infezione di Coronavirus sui passeggeri in arrivo. Lo fanno in circa 1 minuto. Pure i finlandesi sono gente seria.
U) Anche i proprietari delle Tesla hanno smadonnato parecchio, recentemente.
Un'interruzione della rete di un'ora ha disabilitato l'app che offre ai conducenti il controllo sui loro veicoli elettrici ad alta tecnologia. L'incidente, peraltro, è occorso in un momento imbarazzante per Tesla stessa, le cui azioni sono scese del 10% ieri (23/9) dopo che gli investitori sono rimasti delusi dalla sua nuova tecnologia della batteria. Detto tra noi: questi incidenti capiteranno sempre più spesso e con sempre più ‘oggetti’, con l’avanzare dell’IOE - Internet of Everything.
MIO NONNO PITTORE e MIA NONNA ENIGMISTA
Quando ho letto questa notizia mi è subito venuto in mente mio nonno, padre di mia madre. Personaggio difficile, geniale, iracondo, generoso, divertente. Era un ingegnere MISSILISTICO.
Quando andò in pensione iniziò a fare ripetizioni gratis a chiunque ne avesse bisogno. Il tinello della sua grande villa, a Velletri, sempre colmo delle sue sigarette, era pieno di studenti di ogni ordine e grado, a cui faceva ripetizioni di: italiano, chimica, matematica, fisica, latino, greco, inglese.
Io, il nipote, raramente mi sono avvalso del suo aiuto: mi dava fastidio il fatto che a un certo punto partisse per la tangente, si eccitasse per il problema e lo risolvesse per sola goduria personale. Non la pensavano così le migliaia di ragazze e ragazzi che andavano da lui.
Usava un solo occhio, nascosto dietro lenti spesse così. Era un tipo iracondo e inculcava un certo timore reverenziale. Lui, al contrario, aveva paura dei bancari e solo quando andava in banca si metteva la cravatta.
La stradina che portava alla sua villa era nascosta e sterrata: ogni volta che ci andavo disturbavo involontariamente le coppiette che stavano trombando. Inoltre quella stradina era sempre piena di giornali porno, specie vicino all'entrata della guardia forestale.
Quando iniziai ad avere un minimo di personalità, cominciai a prenderlo in giro. Un giorno un mio amico gli chiese “Ingegnere, è vero che lei ha lavorato sui missili? “ e io, anticipando il “sì” di mio nonno, dissi “sì…li pitturava!!!“. Mio nonno fece buon viso a cattivo gioco, poi si vendicò con una perfidia indicibile.
Il mio primo pugno che ha sfondato una porta l'ho dato per una sua ‘sparata’ assurda contro di me. Ad ogni modo, lui aveva passato tutta la sua vita con i missili. Si occupò anche dello space shuttle, se ben ricordo.
Mio nonno era un drogato della settimana enigmistica. Spesso mi faceva vedere “A simbolo uguale corrisponde cifra uguale” e mi diceva “se non lo risolvo in 10 secondi lavo i piatti! “. Non li ha mai lavati.
Mia nonna era duchessa ma aveva solo la terza elementare. Però aveva una cultura pazzesca, ma del tutto peculiare. L'aveva acquisita con la Settimana Enigmistica, per cui non sapeva fare discorsi o associare concetti, però sapeva dare risposte secche e brevi, come se stesse sempre rispondendo al 14 orizzontale o al 22 verticale. Tra lei e mio nonno esisteva lo stesso identico rapporto che c’era tra Edward Hopper e sua moglie Jo.
Quel “si… li pitturava! ” mi è tornato in mente quando ho letto che la NASA ha chiesto a un pittore di dipingere una parte di un missile. Una volta tornato a terra il ‘rocket’, l'opera d'arte verrà tagliata e venduta (a cifre astronomiche, appunto). La NASA dice che lo fa per umanizzare l'universo. A me l'idea non piace: avrei preferito che l'opera d'arte vagasse per sempre nello spazio.
Chissà cosa ne penserebbe mio nonno.
Ah: mia madre diceva che, nel carattere, somiglio a mio nonno.
LA BUONA GENTE
Io sono fissato con le dediche: quando compro libri o opere d’arte provo sempre a farmi fare una dedica.
Quindi, quando, per aderire a questa bell’iniziativa e fare un regalo a mia figlia (che durante il lockdown ha studiato molto e si è impegnata in modo commovente) ho comprato una stampa da SIGNS FOR, non ho mancato di chiedere una dedica, a cura delle due autrici, da scrivere sulla stampa stessa. Tutto questo, se non erro, a Giugno 2020. Non ero ottimista, perché gli amici di SIGNS FOR avrebbero dovuto rintracciare le due artiste e recuperare la stampa, per poi spedirmela. Il tutto con il Covid tutt’intorno.
Due giorni fa mi arriva la stampa.
Quando, dietro la stampa, leggo la dedica…
…vado in brodo di giuggiole. Sono felicissimo e soddisfatto. Esiste ancora la buona gente! Non si tratta delle due autrici, ma la dedica è stupenda e va benissimo così!
Dopo due giorni mi arriva un pacco da Udine. Oddio: cosa sarà? Non ho niente a che fare con Udine (a parte qualche lettore della newsletter). Apro la scatola e trovo questo libro STUPENDO per mia figlia…
…sono le due autrici della stampa… che si fanno ‘perdonare’ il fatto di non aver potuto fare la dedica personale.
Brodo di giuggiole bis. Come se non bastasse, c’è una lettera per me e….una per mia figlia, scritte a mano su carta d’altri tempi. Un orgasmo mi pervade anima e membra.
La buona gente, quella che salverà il mondo, esiste ancora! Siate buoni anche voi: seguite sia le sorelle Anna ed Elena Balbusso sia SIGNS FOR. E ricordate: la bellezza salverà il mondo (basta che si sbrighi però, ndr).
Ah, ecco le giuggiole, trovate a Salerno giorni fa e divorate con soddisfazione.
BRUTTO COME UN DEBITO
Tutti ne parlano come se fosse un capolavoro. Incluso Aldo Grasso, che spesso ‘copia’ le mie recensioni.
Invece fa schifo: un fatto vero che rispecchia lo squallore americano. Se devo appassionarmi allo squallore, meglio quello italiano.
Sei un asso a trovare le cose sul web!!!
LA prossima volta che passi per Napoli, invece delle sfogliatelle di Scaturchio, ti consiglio quelle del bar dei ferrovieri della stazione Centrale. Sono più buone e costano molto di meno. Per arrivarci, prendi il corridoio di sinistra tenendo ale spalle i binari. Percorrilo tutto, esci nel piazzale da dove partono i pullman per la provincia e ti trovi il bar. Dritta avuta dai miei contatti partenopei.